Tag: sardinia jazz festival

  • Skylark Trio

    Skylark Trio

    SKYLARK TRIO 

    LINEUP:

    Mariano Tedde: tastiera – Matteo Piras: contrabbasso – Gianrico Manca: batteria

    INFO:

    Il trio composto da Mariano Tedde, Matteo Piras  e Gianrico Manca  propone un repertorio di jazz standards, alcuni tratti dal “Great American Songbook” e altri dal repertorio post bop anni ’60. Tra gli autori si citano alcuni tra i quali Jerome Kern, Bronislau Kaper, Ray Noble, Cole Porter e altri.

     

  • Around Standards

    Around Standards

    AROUND STANDARDS

    LINEUP:

    Marco Morandini: tastiera – Massimo Tore: contrabbasso – Marco Puddu: batteria

    INFO:

    Around Standards è un trio jazz formato di recente che vede il contrabbassista e docente del conservatorio Massimo Tore insieme a due nuovi e giovani talenti della nuova scena musicale sarda, Marco Morandini alla tastiera e Marco Puddu alla batteria. Il trio si esibirà in un set reinterpretando brani di grandi autori della tradizione jazzistica americana.

     

  • The Big 3io

    The Big 3io

    THE BIG 3IO

    LINEUP:

    Alessandro Atzori: contrabbasso – Mauro Mulas: tastiera – Stefania Pilleri: voce

    INFO:

    Il trio è composto da musicisti di lunga e solida esperienza nell’isola, Alessandro Atzori al contrabbasso, Mauro Mulas alla tastiera e la vocalist Stefania Pilleri, il trio in versione acustica presenta un repertorio riarrangiato in versione acustica di composizioni che spaziano dai classici standards del Great American Songbook sino a quelle pop meno recenti.

  • R.O.G.L.I.O.

    R.O.G.L.I.O.

    LINEUP:
    Alice Cocco: voce – Chiara Atzori: voce – Caterina Monaco: piano – Matteo Marongiu: contrabbasso – Gianrico Manca: batteria

    INFO:
    R.O.G.L.I.O. è un concetto musicale collettivo creato nel 2023 da un’idea del batterista e compositore Gianrico Manca e il bassista e compositore Matteo Marongiu, il progetto vede la collaborazione di tre giovanissimi talenti della nuova scena isolana, le vocalist Alice Cocco e Chiara Atzori e la pianista Caterina Monaco.

    La band presenta un repertorio di brani composti da Manca e Marongiu spaziando sul terreno della ricerca armonica e ritmica e utilizzando in maniera creativa ma non convenzionale le due voci, non limitandole ad un ruolo melodico ma come due strumenti armonici intrecciati e sostenuti da una ritmica mai statica.

    Le composizioni originali dei R.O.G.L.I.O. nascono da ispirazioni interiori, sociali e politiche che si legano ai punti di riferimento artistici dei 5 musicisti.

  • Philip Lassiter

    Philip Lassiter

    LINEUP:
    Phil Lassiter: voce, tromba, tastiere) – Josje Lassiter: Richie Reichgelt: chitarra – Jordy Kalfsvel: tastiere – Glenn Gaddum Jr.: basso elettrico – Niek de Bruijn: batteria

    Trombettista, compositore e arrangiatore, vincitore di 11 GRAMMY, Philip Lassiter è un poliedrico polistrumentista americano immerso nel funk e nella fusion fin dai tempi in cui era trombettista e arrangiatore della sezione fiati nei New Power Generation di Prince. Lassiter affonda le sue radici nel funk del Texas, nel gospel dell’Alabama, nel jazz di New Orleans e nel soul di Nashville.

    Radicato nel Texas Funk, nell’Alabama Gospel, nel New Orleans Jazz e nel Nashville Soul.

    Philip si è rapidamente guadagnato il rispetto come arrangiatore e trombettista di artisti iconici come: Prince, Kirk Franklin, Ariana Grande, Timbaland, Roberta Flack, Jill Scott, Rodney Darkchild Jerkins, Hamilton con Barack Obama, Cece Winans, Kelly Rowland, Fantasia, Anderson Paak, Yelawolf, Queen Latifah, Al Jarreau, Fred Hammond, The Isley Brothers, Marsha Ambrosia, Ledisi, Johnny Lang, Donald Lawrence, Anthony Hamilton, Richard Smallwood, Karen Clarke, Dorinda Clarke Cole, Bebe Winans, Ricky Dillard, Anita Wilson, Natalie Grant, James Fortune, John P Kee, Anthony Brown, Myron Butler & Levi, Regina Belle, Cory Henry e tanti altri.

    Un periodo a St. Louis gli ha portato la bellezza del rumore di una big band e l’orecchio per l’improvvisazione. Il college in Florida ha sfruttato il suo dono alla tromba, gli ha permesso di farsi strada nella salsa e nel merengue e ha affinato la sua naturale abilità come pianista jazz. Otto anni a Dallas sotto l’ala protettrice di alcuni dei musicisti e produttori più talentuosi del mondo. Kirk Franklin, Fred Hammond, Bernard Wright, Bobby Sparks, Snarky Puppy, Erykah Badu e molti altri hanno ulteriormente ampliato la sua notorietà nell’industria gospel e funk. Philthy è stato intriso dell’anima di un salvatore musicale e dell’energia maniacale di un diavolo deliziosamente decadente. Con l’umorismo e il flusso lirico di Slim Shady prima che il mondo della musica lo divorasse, Philthy potrebbe essere il figlio dell’amore di Andre 3000 e Aretha Franklin, con James Brown che ne ha dato la benedizione.

  • Helge Lien trio feat. Tore Brunborg

    Helge Lien trio feat. Tore Brunborg

    LINE-UP:
    Helge Lien – piano – Johannes Eick – contrabbasso – Knut Aalefjær – batteria – Tore Brunborg – sax tenore

    Il pianista norvegese Helge Lien ha creato il suo stile unico con il suo trio: quasi nessun altro trio con pianoforte è in grado di mantenere l’equilibrio tra le tradizioni del jazz classico e l’arte apparentemente all’avanguardia dell’improvvisazione.

    Con istintiva sovranità, lui e i suoi musicisti hanno sviluppato la propria interpretazione del jazz da camera, caratterizzato da timbri armonicamente complessi, persino onirici. Basandosi sulla potenza lirica di Bill Evans e sull’inebriante gioco malinconico di Esbjörn Svensson, Helge Lien crea una varietà di immagini suggestive, che presenta con mano leggera in costante dialogo con Johannes Eick (basso) e Knut Aalefjær (batteria) e che sono sia nelle registrazioni che anche completamente acceso nelle impostazioni live.

    Dopo la svolta con “Hello Troll” nel 2008, Helge Lien si è concentrato sulle proprie composizioni, lasciando ampio spazio al carattere inconfondibile dei membri della sua band – l’ingegnosità di questo trio sembra non conoscere limiti fino ad oggi. Helge Lien, che oltre al suo progetto di trio è anche in viaggio con altri artisti come Silje Nergaard o Adam Bałdych, ha celebrato il 20° anniversario del suo trio nel 2019 – segnato dall’uscita del doppio album “10”, che allo stesso tempo era il suo decimo album in trio.

    L’Helge Lien Trio ha già ricevuto il Grammy Award norvegese (Spellemannprisen) per l’album Hello Troll (2008) ed è stato nominato nel 2002 per l’album Spiral Circle, nel 2011 con Natsukashii e nel 2017 con Guzuguzu. un’energia ritmica che afferma la vita che conferma che il trio di Helge Lien è qui per restare e tra i più squisiti sostenitori della nobile arte del trio con pianoforte.”

    L’ HELGE LIEN TRIO vedrà la partecipazione del pluripremiato sassofonista norvegese Tore Brunborg, insieme presenteranno il nuovo album Funeral Dance.

  • Monty Alexander

    Monty Alexander

    LINEUP:
    Monty Alexander: piano – Luke Sellick: contrabbasso – Jason Brown: batteria

    INFO:
    Monty Alexander è uno dei più importanti pianisti del mondo, alcune classifiche lo attestano tra i primi cinque pianisti jazz viventi.

    Quasi sessant’anni dopo essersi trasferito negli Stati Uniti da Kingston in Giamaica, sua città natale, il pianista nominato ai Grammy,
    Monty Alexander è un classico americano, in tournée incessante per il mondo con vari progetti, deliziando un pubblico globale attratto
    dalla sua personalità vibrante.

    La sua concezione vivace è informata da verità senza tempo: creazione infinita di melodie, groove effervescenti, voicing sofisticati, uno spirito romantico e una costante predisposizione, come afferma accuratamente Alexander, “a costruire il caldo e scatenare una tempesta.

    Nel corso di ogni performance, Alexander applica quell’estetica a un repertorio che abbraccia un’ampia gamma di espressioni musicali jazz e giamaicane: il songbook americano e il blues, gospel e bebop, calypso e reggae.

    Il modo di suonare di Alexander è influenzato da Art Tatum, Oscar Peterson, Erroll Garner e Wynton Kelly, conserva una forte influenza
    caraibica ma con un significativo sapore bebop e un brillante bilanciamento tra le diverse tradizioni musicali.

    Monty Alexander è una vera icona americana che continua ad avere un’enorme influenza sui musicisti di tutto il mondo. Innumerevoli le sue realizzazioni discografiche documentate in oltre 75 registrazioni a suo nome, oltre alle collaborazioni con nomi leggendari come Dizzy Gillespie, Quincy Jones, Natalie Cole, Tony Bennett, Clint Eastwood, Milt Jackson, Ray Brown, Sonny Rollins e tanti altri.

     

    Luke Sellick bassista, compositore, insegnante. Originario di Winnipeg, in Canada, Sellick è un pilastro della scena musicale di New York e il bassista scelto da molti importanti artisti jazz tra cui Monty Alexander, Russell Malone, Benny Golson e altri.

    Attualmente risiede ad Harlem e si è esibito in tutto il mondo con artisti come; George Coleman, Houston Person, Kenny Barron, Jimmy Greene, Renee Rosnes, Ron Blake, Lewis Nash, Alina Engibaryan, Carl Allen, Peter Bernstein, Donald Vega, Mike LeDonne e moltissimi altri.

     

    Jason Brown si è laureato al Conservatorio di Oberlin, Ohio, sotto la guida di Billy Hart. Per sette anni è stato in tournée e ha registrato con la cantante e compositrice nominata ai Grammy, Carmen Lundy; con Pat Martino è apparso nei principali festival mondiali, come il Jarasum International Jazz Festival e il Rochester Jazz Festival.

    Ha anche lavorato con artisti come Lizz Wright, Cedar Walton, Nicholas Payton, Wayne Escoffery e Kurt Rosenwinkel. Ora un membro chiave del sestetto di Amina Figarova. Jason Brown si è esibito al Joy of Jazz Festival di Johannesburg e nei principali luoghi in Europa e negli Stati Uniti.

    Come leader, Brown è stato un artista in primo piano con la Jazz Philharmonic Orchestra di San Pietroburgo in diverse occasioni e ha portato il suo quintetto, con il sassofonista Steve Grossman. Ha anche guidato le sue band nei principali jazz club di New York e in Europa.

  • Gary Crosby & Denys Baptiste – “A love supreme”

    Gary Crosby & Denys Baptiste – “A love supreme”

    LINEUP:
    Gary Crosby: contrabbasso – Denys Baptiste: sax tenore – Sultan Stevenson: piano – Rod Youngs: batteria

    l bassista, leader e co-fondatore dei Tomorrow Warriors Gary Crosby (OBE), si unisce al pluripremiato sassofonista Denys Baptiste, vincitore del Mercury e MOBO award, per guidare un quartetto stellare per questa celebrazione musicale di ciò che è ampiamente considerato come il più importante album jazz di tutti i tempi, A Love Supreme di John Coltrane, che in questo anno segna il 60° anniversario della registrazione del disco nel 1964.

    BIO:

    Gary Crosby è uno dei principali contrabbassisti jazz e arrangiatori musicali del Regno Unito. È il fondatore e direttore artistico di Tomorrow’s Warriors, organizzazione inglese per l’educazione alla musica jazz e lo sviluppo degli artisti. Membro fondatore degli originali Jazz Warriors, Gary Crosby è anche un musicista professionista e bandleader, compositore, arrangiatore, produttore discografico. Dirige, tra gli altri, i gruppi di Nu Troop, Guava, Groundation, Jazz Jamaica e Jazz Jamaica All Stars. Crosby ha lavorato con innumerevoli nomi importanti del panorama musicale internazionale accreditandosi nel mondo della critica. Nel 2006 ha ricevuto il prestigioso All Party Parliamentary Jazz Award come miglior ensemble 2006, nel 2007, ha ricevuto il BBC Radio Jazz Award for Services to Jazz, nel 2009 gli è stato assegnato un OBE, tra le onorificenze più importanti del Regno Unito per il suo eccezionale contributo al jazz.

    Il talento colossale di Denys Baptiste, basato su una tecnica potente e sulla capacità di improvvisare in modo fluido e senza sforzo attraverso una vasta gamma di stili musicali, è eguagliato solo dalla sua energia sfrenata capace di trasportare il pubblico in una dimensione a tratti onirica. Un autentico gigante della scena jazz britannica, che spazia dalle armonie più morbide al virtuosismo mozzafiato. Nel corso degli anni, Denys si è trasformato in quello che la rivista Time descrive come “l’icona del jazz britannico”, con un suono distintivo e immediatamente riconoscibile. Solista molto raffinato, si è esibito e ha registrato con alcuni dei più grandi nomi del jazz (e non solo) tra cui McCoy Tyner, Andrew Hill, Ernest Ranglin, Juliet Roberts, Incognito, Jazz Jamaica e tanti altri.

    Sultan Stevenson è uno dei giovani jazzisti più interessanti della Londra odierna. Artisticamente lo si può definire” un prodotto” sia della Julian Joseph Jazz Academy che dei Tomorrow’s Warriors. Fin da giovanissimo studia sotto la guida di rinomati musicisti jazz come Julian Joseph, Gary Crosby, Simon Purcell e Robert Mitchell. Si è diplomato alla Guildhall School of Music e nel marzo del 2023, ha vinto il Parliamentary Jazz Media Award come “Miglior artista esordiente”. Oggi è considerato una delle stelle della sua generazione.

    Nominato ai Premi Mobo dedicati alla musica afroamericana, Rod Youngs si è affermato come uno dei batteristi più espressivi e versatili della scena contemporanea. Per oltre due decenni il suo approccio alla musica è stato onnicomprensivo, coprendo un ampio spettro di generi ma rimanendo saldamente radicato nella tradizione jazz. Originario di Washington D.C., Youngs ha sviluppato un interesse per la musica sin dalla giovane età. Studi alla Howard University dove consegue un Bachelor of Arts in Percussioni applicate, Youngs ha poi continuato alla Eastman School of Music di Rochester, sotto la guida di Keith Copeland. Sin dagli anni formativi, la sua consumata abilità musicale gli ha fruttato un’ampia varietà di collaborazioni, passando dai concerti alle registrazioni per radio, Tv e cinema.

  • José James

    José James

    LINEUP:
    José James: voce – O’Mitchell Henry: piano/tastiere – Yves Fernandez: basso elettrico – Jharis Yokley: batteria

    José James e un Artista jazz per la generazione hip-hop, sfuma abilmente i confini tra jazz tradizionale e contemporaneo, hip-hop, soul, funk, pop e rock. Ha pubblicato 11 album acclamati dalla critica in altrettanti anni per etichette come Brownswood, Impulse, Blue Note e la sua co-fondatrice Rainbow Blonde Records, ed ha ricevuto sia l’Edison Award che l’Académie du Jazz Grand Prix. Celebre artista internazionale. James ha presentato i suoi lavori in luoghi come il Kennedy Center, l’Hollywood Bowl, l’Ancienne Belgique e il Billboard Live Tokyo, e si è esibito come artista ospite con McCoy Tyner, Laura Mvula e il Jazz at Lincoln Center, Melbourne Symphony e le orchestre del Royal Concertgebouw. Quando José James ha pubblicato No Beginning No End 2 (2020), uno sforzo di collaborazione che ha accoppiato il cantante lungimirante con un cast stellare globale tra cui; Ledisi, Aloe Blacc e Laura Mvula, era evidente che l’artista che sfidava il genere era tornato a rivendicare la sua pretesa di cantante jazz per la generazione hip-hop. Alla luce di ciò, il suo progetto, On & On: José James Sings Badu, vede James lanciare la sfida agli ultimi 100 anni di canto jazz mentre traccia un percorso da seguire per la cultura.
    José James presenta il suo nuovo album dal titiolo “1978”, un classico istantaneo che combina il suo profondo amore per il jazz e l’hip- hop con la scrittura di canzoni e la produzione con accenni agli eroi dell’R&B Quincy Jones, Michael Jackson e Leon Ware.
    Prodotto da James e con la partecipazione di un ensemble stellare tra cui i candidati ai Grammy Pedrito Martinez (Camilla Cabello, Eric Clapton), Marcus Machado (Daniel Ceasar, Pharoahe Monch) e David Ginyard (Solange, Blood Orange), “1978” pulsa con la coscienza sociale vibrazioni di benessere di Marvin Gaye, Prince e Stevie Wonder. James esplora abilmente anche i confini della musica nera oltre il suo stesso cortile, con la partecipazione della stella nascente brasiliana e recente nominata ai Latin Grammy Xenia França, nonché del rapper/regista congolese-belga Baloji.

  • Lorenzo Simoni Quartet

    Lorenzo Simoni Quartet

    Vincitore Premio Isio Saba 2023 

    LINEUP:

    Lorenzo Simoni: alto sax – Guglielmo Santimone: piano – Giulio Scianatico: contrabbasso: Simone Brilli: batteria

    INFO:

    Lorenzo Simoni, sassofonista e compositore, da sempre diviso fra recital cameristici e musica improvvisata, dopo aver suonato per diversi anni con i singoli componenti del gruppo decide di unire le qualità ed esperienze di ognuno di loro per creare un quartetto formato da Guglielmo Santimone al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e Simone Brilli alla batteria.
    Il gruppo vanta la partecipazione in alcuni dei festival e club di maggior rilievo in Italia testimoniando il riconoscimento della qualità del quartetto e la loro presenza nella scena italiana. Quartet ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il rinomato Premio Marco Tamburini 2022, il Premio Tomorrow’s Jazz 2022 tenutosi al Teatro La Fenice di Venezia e il Premio Isio Saba 2023 al Teatro Massimo di Cagliari dove vince la terza edizione del premio vista la forte coesione e maturità artistica dimostrata unita a un suono decisamente originale e contemporaneo.