Matteo Leone Quartet – 16.06.2024
Avviato sin da giovanissimo allo studio della musica, dopo una parentesi di un anno in Mauritania, Matteo dà avvio alla sua formazione nella banda del suo paese, Calasetta, nella sezione percussioni. Continua il suo percorso musicale a Bologna, dove scopre il jazz e le avanguardie.
Tornato in Sardegna, si iscrive al Conservatorio di Musica Cagliari per lo studio della batteria jazz.
Un lungo viaggio negli USA lo avvicina al mondo del blues. Fonda i Don Leone con Donato Cherchi (voce) con cui si impone all’Italian Blues Challenge del 2017, accede alle finali europee 2018 a Hell (Norvegia) e alle semifinali dell’International a Memphis.
Vincitore assoluto del Premio Parodi nel 2021 e finalista del Festival Musicultura del 2022, ha partecipato al 42° Festival Internazionale Jazz in Sardegna/European Jazz Expo al Teatro Massimo di Cagliari.
Nel 2023 pubblica Raixe, il suo nuovo disco prodotto, registrato e mixato da Michele Palmas per S’ardmusic e distribuito da Egea Music. Un lavoro in cui Matteo Leone si allontana dall’inglese del blues, scegliendo la sua lingua natale, il tabarchino, emblema della contaminazione tra popoli e culture.
La sua lingua narrante è il tabarchino,
il dialetto di Calasetta,
un misto di ligure, arabo e un pizzico di maltese.
I temi e le storie sono quelle ricorrenti nella sua poetica: quelle del cammino e del viaggio, che lo hanno condotto in giro per il mondo; quelle del ricordo e della conservazione delle cose che lo circondano; quelle del desiderio di dialogo tra culture diverse e della volontà indomabile di trovare luoghi in cui vivere.
Per questo concerto porterà una nuova versione di SAADA con vecchi e nuovi compagni di avventura. Progetto di world music, che fa capo alla musica Magrebina, con particolare riguardo verso la musica Marocchina e la musica Gnawa, diviene sempre più una metafora del viaggio capace di includere ad ogni tappa, suoni e musiche narranti terre di antichi popoli del Mediterraneo e dell’Africa, luogoper lui, particolarmente amato.
Grazie alla poetica di Brahim Khamlichi (Khamanjah,Oud, Percussioni, Voce), Vincenzo Mazza (percussioni), Carlo Spiga (launeddas e live electronic) e naturalmente dello stesso Matteo Leone (Chitarra, Guembri, Percussioni, Voce), il pubblico verrà avvolto da una musica senza confini che ben si sposa con la mission di questa rassegna musicale, ancora più all’interno di questa dedica cosi preziosa e sensibile, che per la prima volta Jazzin’Family, rivolge alla gravidanza.
Di lui scrive Massimo Carlotto “Non c’è brano che non conduca, chi ascolta, lungo rotte di pura emozione”