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  • La V edizione del progetto Jazz con gli occhi di un bambino

    La V edizione del progetto Jazz con gli occhi di un bambino

    Siamo giunti alla quinta edizione dell’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, progetto ideato e condotto dalla musico-terapeuta di contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna e European Jazz Expo.

    Quando la musica diventa esperienza di vita!

    Un’idea, un progetto, un incontro dei sensi che nasce da una propedeutica musicale capace di includere l’inizio della vita, fin dalla gravidanza, nel pieno rispetto dell’espressività sonora possibile per ogni fascia d’età.

    Il progetto si avvale di un’esperienza pluriennale, dove la propedeutica musicale dialoga profondamente con il percorso di crescita del bambino, include la figura del genitore e vede la Musica come un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione.

    contattosonoro consolida un percorso che, nei primi tre anni di vita del bambino, struttura una didattica musicale mirata e specifica per queste tenere fasce d’età, dove la relazione genitore-figlio si immerge in un’esperienza non-verbale pressoché totale, affinché l’espressività sonora dell’adulto e del neonato/bambino, entrino in comunicazione profonda.

    Nella fascia d’età  zerotre si sperimenta la libertà espressiva legata al suono ed al movimento, attraverso un percorso dove vengono attivate e sviluppate la capacità esplorativa, il dialogo sonoro e la personale creatività, in modo tale da acquisire una competenza sull’improvvisazione, derivata da un forte vissuto condiviso.

    Un percorso dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quelle di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore.

    Sicuramente, ad ogni edizione, si ha la possibilità di svelare un elemento nuovo di quella che fu inizialmente una felice intuizione motivata dal valore restituito, all’espressività possibile nella prima infanzia.

    Il resoconto della V edizione del progetto

    Secondo Francesca Romana Motzo “L’osare di questo progetto risiede nella possibilità di un atto performativo generato dalla qualità di presenza di tutt* i partecipanti. Nulla viene trasformato per essere a misura di bambin*; si mantiene solo la cura che richiede l’organizzare un’esperienza che contenga elementi così sensibili e, perché possa emergere ed essere vissuto, l’incontro tra due differenti poetiche.

    Una gruppale, a volte primordiale, libera nella sua espressione e che include ogni singola unicità, nei tempi, nei modi, in un agire connesso per canali che solo all’inizio della vita  brillano di luce propria.

    L’altra, strutturata, potente, decisa, vibrante, di un o una musicista che ha compiuto un lungo viaggio, definendo la propria identità sonoro-musicale, per le mille scelte compiute, per la ricchezza degli infiniti dialoghi instaurati e che sicuramente, contiene ancora uno spazio possibile dove un tale incontro possa avere vita.

    L’immagine è sempre quella della danza… Di un corpo vibrante che ne attira un altro ed un altro ancora, fino a rientrare tutt* nella medesima pulsazione, ognun* a proprio modo. E quest’anno, di danza, in parte, si è proprio trattato.

    Questa è stata la risposta più istintiva che quasi tutt* i bambin* hanno dato alla Voce di Mario Incudine. Una loro prima volta nell’ascolto di uno strumento così intenso e portato con così tanta memoria storica. Ascoltare, il primo impatto. Osservare, come se fosse l’unico modo per assorbire con ogni cellula del corpo. E poi danzare, per risuonare insieme. E solo dopo, trovare ognuno la propria risposta sonora, a quel canto cosi coinvolgente.

    Questa 5° edizione del “Jazz con gli occhi di un bambino” ha visto come protagonisti il gruppo Jazzy Bimbi Lab -genitori, bambine e bambini della classe 12/24 mesi provenienti dalcorso Musica Infanzia aa 2020/21, ideato da contattosonoro e convenzionato con il Conservatorio di Musica P.Da Palestrina di Cagliari.

    I partecipanti insieme alla guest musician di quest’anno, Mario Incudine, si sono ritrovati  per l’evento del 41° Festival Jazz in Sardegna 2021, sabato 16 ottobre alle ore 10:30, presso la sala Teatro del Polo Bibliotecario BIXInAU, polo che ospita il corso annuale di Musica Infanzia grazie alla  Biblioteca delle Arti e dei Mestieri del Teatro del Sale.

    L’esperienza sonoro-musicale, che ha accolto la jam session tra il musicista ospite di quest’anno ed il gruppo partecipante, è stata condotta dalla musicista – musico-terapeuta Francesca Romana Motzo.

    Un dialogo sonoro-musicale che vuole avere l’ambizione di un incontro e di uno scambio profondo tra un musicista jazz e un gruppo di piccole improvvisatrici ed  improvvisatori insieme ai loro genitori, che arricchisca entrambe le parti e, soprattutto, consolidi la motivazione principale: la musica non solo come un percorso di acquisizione di competenze, ma come fondamentale esperienza di vita.

  • 41° Festival Internazionale Jazz in Sardegna report 2021: è l’edizione della ripartenza

    41° Festival Internazionale Jazz in Sardegna report 2021: è l’edizione della ripartenza

    Jazz in Sardegna riparte da Cagliari con l’edizione forse più difficile

    e per questo tra le più significative

    “Ce l’abbiamo fatta. Nonostante le gravi difficoltà incontrate, derivanti in buona parte dall’emergenza Covid 19, ma anche dalle tante, troppe, inadeguatezze di chi avrebbe dovuto attutirne gli effetti devastanti…”.

    È l’inizio del racconto del 41^ Jazz in Sardegna affidato all’editoriale della Jazzine a firma del direttore artistico Massimo Palmas che sottolineava la grande soddisfazione per una ripartenza che a poche settimane dall’inizio del festival, appariva ancora appesa al filo dell’incertezza. Mai prima d’ora infatti si era verificata una situazione tale da non poter pubblicizzare il programma e aprire le vendite dei biglietti fino a due settimane prima di un evento di questa portata. 

    Il rischio è stato davvero grande, ma ciò che ci ha spinto ad andare avanti è stata la consapevolezza di poter contare sul sostegno incondizionato di un pubblico competente e appassionato, che ha acquistato gli abbonamenti a busta chiusa, sapendo che anche questa volta non avremmo tradito la sua fiducia consentendoci di conseguire risultati impensabili alla vigilia: una media di 750 presenze giornaliere nelle quattro giornate, oltre 300 abbonamenti e tanti appassionati che hanno assistito agli oltre 20 concerti tra il Teatro Lirico di Cagliari, l’Auditorium del Conservatorio ed il T-Hotel.

    Un grande pubblico che è stato a sua volta ricambiato con un cartellone di eccezionale livello artistico che ha fatto rivivere i fasti delle indimenticabili edizioni degli anni ’80. Sono questi gli elementi che hanno reso possibile superare con successo le prove più difficili, ivi compresa quella derivante dall’essere stato il primo in Italia a confrontarsi con le inedite problematiche connesse alla repentina riapertura dei teatri al 100% della capienza. 

    Quella del 2021 è stata tra le edizioni con il più alto focus su sinergie virtuose, come quella con il Teatro Lirico per la co-produzione originale Mimì: da sud a sud sulle tracce di Domenico Modugno, che ha aperto il festival giovedì 14 ottobre 2021.

    Le collaborazioni si susseguono e così viene allestita all’aeroporto di Cagliari-Elmas la mostra fotograficaJazz in Sardegna Legends & Isio Saba”, visitabile nell’area partenze fino a fine ottobre grazie alla collaborazione con Sogaer.

    Che dire dell’apporto dell’istituto Accion Cultural Espanola, che ha favorito l’allestimento del panel Spagna Ospite d’Onore” curato da Massimo Di Stefano con i concerti dei grandi Chano Dominguez e Antonio Lizana con il loro Cuarteto Flamenco, di Jorge Pardo, Carles Benavent e Tino Di Geraldo, di Maria Toro e di Moises Sanchez.

    Non solo nuove collaborazioni, in questa edizione infatti non sono mancate quelle che hanno caratterizzato Jazz in Sardegna negli ultimi 20 anni: il panel S’Ard Music Festival ha saputo ancora una volta integrare, nella variegata programmazione dell’EJE, alcune tra le migliori nuove proposte made in Sardinia firmate S’Ard Music.

    Sinergie che portano non solo i propri frutti sul palcoscenico, ma che si propongono anche di seminare, costruire reti, formare il pubblico e rilanciare l’offerta della musica jazz. È il caso del progetto ImparoMusica, lanciato da Jazz in Sardegna per conto di Jazz Italian Platform, con la partecipazione del maestro Giovanni Bietti e della startup Billalo, oltre al ruolo fondamentale di Jazz in Sardegna e gli altri festival riuniti in JIP.

    La formazione del pubblico è una tematica cara che abbraccia diverse iniziative, come il progetto “Il jazz con gli occhi di un bambino” giunto alla quinta edizione. L’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi è ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna.

    EJE 2021 è stato anche il momento per richiamare l’attenzione sul fondamentale ruolo delle big band e della circuitazione internazionale all’interno dei jazz club per sostenere il movimento: sono stati 30 i direttori di festival e jazz club europei a partecipare al festival e sottoscrivere l’accordo Euro Jazz Club Conference, un impegno per il sostegno delle big band e del jazz a 360° in tutta Europa.

    Un Festival che nelle sue operazioni organizzative, di comunicazione e di vitalità si è svolto largamente al T Hotel, ospitando gli artisti, gli uffici produzione, le conferenze e gli incontri, i momenti conviviali e gli appuntamenti mediatici.

    Infine, la mobilità, sostenibile grazie all’apporto della partnership con Playcar che ha consentito gli spostamenti di operatori, artisti e pubblico durante la 4 giorni dello European Jazz Expo 2021.

  • Al via il 41° Festival Jazz in Sardegna European Jazz Expo

    Al via il 41° Festival Jazz in Sardegna European Jazz Expo

    Ieri sera Mario Incudine ha inaugurato il 41° Festival Jazz In Sardegna – European Jazz Expo con il suo spettacolo – in prima nazionale assolutaMimì da Sud a Sud sulle tracce di Domenico Modugno, insieme al coro e all’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Un inizio energico per l’EJE animato dal talento e dal carisma del protagonista e dei musicisti che si sono esibiti al Teatro Lirico di Cagliari.

    Il meglio della musica jazz ha continuato a risuonare nell’Auditorium del Conservatorio di Cagliari insieme a Paolo Carrus New Ensemble e la Sardica Orchestra con lo show “Stan Kenton Legacy, due concerti intensi e coinvolgenti da ascoltare tutti d’un fiato.

    Per il cartello Spagna Ospite D’Onore, realizzato con il contributo Acción Cultural Española (AC/E), abbiamo avuto l’onore di ascoltare dal vivo due dei più grandi esponenti della jazz music spagnola: Chano Dominguez e Antonio Lizana con il loro Cuarteto Flamenco. Gli spagnoli hanno portato sul palco il meglio del loro repertorio chiudendo la prima giornata del festival tra calde note e ritmi coinvolgenti.


    Ringraziamo gli artisti che si sono esibiti e vi diamo appuntamento dalle ore 19:00 con gli spettacoli in programma per la seconda giornata dell’EJE!

    PROGRAMMA DEL 15 OTTOBRE 2021

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  • Mimì di Mario Incudine

    Mimì di Mario Incudine

    Le grandi coproduzioni originali

    Teatro Lirico e Jazz in Sardegna presentano

    Mimì: da sud a sud sulle Tracce di Domenico Modugno

    di Mario Incudine

    Un viaggio. Da Sud a Sud. Sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, quelle legate alla Sicilia, a una terra che lui ha adottato perché, come gli disse Frank Sinatra: “Fingiti siciliano! La Sicilia la conoscono tutti, tutti sanno dov’è e poi il dialetto è molto simile al tuo, al pugliese. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!”.

    Un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da dovere raggiungere e conquistare. Le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato Mimì ma che potrebbe avere mille nomi diversi, una storia fatta da mille storie, che si incrocia con quella del suo interprete scorrendo su linee parallele che, sovvertendo ogni regola, si incontrano in uno spettacolo in cui Mario Incudine e Domenico Modugno ci raccontano un mondo che cambia, che lotta, che sogna, che sfida convenzioni e stereotipi.

    Mimì siamo noi. Ogni giorno che passa. Noi di Ieri. Noi di Oggi. Noi di Domani. Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.