È stato presentato sabato 17 ottobre 2021, in occasione del 41° Festival InternazionaleJazz in Sardegna. Imparo Musica vede in prima fila l’impegno di Jazz in Sardegna, il grande divulgatore musicale Giovanni Biettie la startup cagliaritana Billalo
È la premessa di uno dei progetti più innovativi degli ultimi anni in tema “formazione del pubblico”, ImparoMusica, il progetto promosso da Jazz Italian Platform, associazione che raccoglie i principali jazz festival italiani.
È stato presentato nella suggestiva cornice della sala panoramica del T-Hotel di Cagliari da Massimo Palmas, ideatore del progetto, fondatore e direttore artistico di Jazz in Sardegna, da Giovanni Bietti, illustre divulgatore musicale nonché compositore, musicista e musicologo, e Nicola Palmas, founder dell’innovativa startup cagliaritana Billalo.
Nelle parole dei protagonisti, Imparo Musica è un “progetto ambizioso” ma probabilmente è anche la “scoperta dell’acqua calda”, visto l’enorme patrimonio derivante dagli archivi dei festival jazz italiani, la contemporanea carenza dal punto di vista della conoscenza musicale tra i giovani in Italia e la maturità tecnologica e digitaleper mettere in piedi una grande piattaforma dedita alla divulgazione della conoscenza musicale tra i giovani e non solo.
Nella realtà dei fatti ImparoMusica è una startup che inizia il suo viaggio alla scoperta delle necessità di un mercato fatto dai futuri fruitori e apprezzatori della musica di qualità. Un viaggio che potrà essere arricchito dai contributi derivanti appunto dagli archivi dei festival, dei professionisti dell’industria musicale, formando e forgiando una nuova leva di pubblico che dovrà costituire il cuore pulsante del movimento culturale e musicale di domani.
Sul sito www.imparomusica.it è stata aperta una call to action per raccogliere i primi feedback ed impressioni e sviluppare la piattaforma che, nella testa degli ideatori, “dovrà rimanere gratuita grazie al sostegno pubblico delle istituzioni, ma anche privato di sponsor, fondazioni bancarie ed altri portatori d’interesse”.
Jazz in Sardegna riparte da Cagliari con l’edizione forse più difficile
e per questo tra le più significative
“Ce l’abbiamo fatta. Nonostante le gravi difficoltà incontrate, derivanti in buona parte dall’emergenza Covid 19, ma anche dalle tante, troppe, inadeguatezze di chi avrebbe dovuto attutirne gli effetti devastanti…”.
È l’inizio del racconto del 41^ Jazz in Sardegna affidato all’editoriale della Jazzine a firma del direttore artistico Massimo Palmas che sottolineava la grande soddisfazione per una ripartenza che a poche settimane dall’inizio del festival, appariva ancora appesa al filo dell’incertezza. Mai prima d’ora infatti si era verificata una situazione tale da non poter pubblicizzare il programma e aprire le vendite dei biglietti fino a due settimane prima di un evento di questa portata.
Il rischio è stato davvero grande, ma ciò che ci ha spinto ad andare avanti è stata la consapevolezza di poter contare sul sostegno incondizionato di un pubblico competente e appassionato, che ha acquistato gli abbonamenti a busta chiusa, sapendo che anche questa volta non avremmo tradito la sua fiducia consentendoci di conseguire risultati impensabili alla vigilia: una media di 750 presenze giornaliere nelle quattro giornate, oltre 300 abbonamenti e tanti appassionati che hanno assistito agli oltre 20 concerti tra il Teatro Lirico di Cagliari, l’Auditorium del Conservatorio ed il T-Hotel.
Un grande pubblico che è stato a sua volta ricambiato con un cartellone di eccezionale livello artistico che ha fatto rivivere i fasti delle indimenticabili edizioni degli anni ’80. Sono questi gli elementi che hanno reso possibile superare con successo le prove più difficili, ivi compresa quella derivante dall’essere stato il primo in Italia a confrontarsi con le inedite problematiche connesse alla repentina riapertura dei teatri al 100% della capienza.
Quella del 2021 è stata tra le edizioni con il più alto focus su sinergie virtuose, come quella con il Teatro Lirico per la co-produzione originale Mimì: da sud a sud sulle tracce di Domenico Modugno, che ha aperto il festival giovedì 14 ottobre 2021.
Le collaborazioni si susseguono e così viene allestita all’aeroporto di Cagliari-Elmas la mostra fotografica “Jazz in Sardegna Legends & Isio Saba”, visitabile nell’area partenze fino a fine ottobre grazie alla collaborazione con Sogaer.
Che dire dell’apporto dell’istituto Accion Cultural Espanola, che ha favorito l’allestimento del panel “Spagna Ospite d’Onore” curato da Massimo Di Stefano con i concerti dei grandi Chano Dominguez e Antonio Lizana con il loro Cuarteto Flamenco, di Jorge Pardo, Carles Benavent e Tino Di Geraldo, di Maria Toro e di Moises Sanchez.
Non solo nuove collaborazioni, in questa edizione infatti non sono mancate quelle che hanno caratterizzato Jazz in Sardegna negli ultimi 20 anni: il panel S’Ard Music Festivalha saputo ancora una volta integrare, nella variegata programmazione dell’EJE, alcune tra le migliori nuove proposte made in Sardinia firmate S’Ard Music.
Sinergie che portano non solo i propri frutti sul palcoscenico, ma che si propongono anche di seminare, costruire reti, formare il pubblico e rilanciare l’offerta della musica jazz. È il caso del progetto ImparoMusica, lanciato da Jazz in Sardegna per conto di Jazz Italian Platform, con la partecipazione del maestro Giovanni Bietti e della startup Billalo, oltre al ruolo fondamentale di Jazz in Sardegna e gli altri festival riuniti in JIP.
La formazione del pubblico è una tematica cara che abbraccia diverse iniziative, come il progetto “Il jazz con gli occhi di un bambino” giunto alla quinta edizione. L’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi è ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna.
EJE 2021 è stato anche il momento per richiamare l’attenzione sul fondamentale ruolo delle big band e della circuitazione internazionale all’interno dei jazz clubper sostenere il movimento: sono stati 30 i direttori di festival e jazz club europei a partecipare al festival e sottoscrivere l’accordo Euro Jazz Club Conference, un impegno per il sostegno delle big band e del jazz a 360° in tutta Europa.
Un Festival che nelle sue operazioni organizzative, di comunicazione e di vitalità si è svolto largamente al T Hotel, ospitando gli artisti, gli uffici produzione, le conferenze e gli incontri, i momenti conviviali e gli appuntamenti mediatici.
Infine, la mobilità, sostenibile grazie all’apporto della partnership con Playcar che ha consentito gli spostamenti di operatori, artisti e pubblico durante la 4 giorni dello European Jazz Expo 2021.