LA MUSICA CHE GIRA IN TONDO rassegna musicale dedicata alle famiglie zerotre
“…non esiste la musica per bambini, esiste la musica”
Jazzin’ Family presenta la sua prima rassegna musicale dedicata alle famiglie 0-3 anni.
La musica che gira in tondo vuole narrare la storia di un viaggio capace di aprire orizzonti, portando con sé il concetto di musica come strumento dinamico, relazionale, capace di fare disfare e ricomporre, forme esperienziali che aderiscono profondamente alla natura umana.
Musica che narra la storia di popoli e culture diverse e che attraversa il tempo rappresentando le epoche che si susseguono.
Nessun palco o platea nella sala M3 del Teatro Massimo, per accoglierà i nuclei familiari ed i musicisti in una dimensione di parità e senza barriere e consentire la fruizione del concerto, in totale libertà di movimento ed interazione da parte di bambini-e e genitori.
4 Concerti la domenica mattina, per 4 ensemble di 4 stili musicali differenti: contemporaneo, jazz, tradizionale e classico.
LA MUSICA CHE GIRA IN TONDO rassegna musicale dedicata alle famiglie zerotre
“…non esiste la musica per bambini, esiste la musica”
Jazzin’ Family presenta la sua prima rassegna musicale dedicata alle famiglie 0-3 anni.
La musica che gira in tondo vuole narrare la storia di un viaggio capace di aprire orizzonti, portando con sé il concetto di musica come strumento dinamico, relazionale, capace di fare disfare e ricomporre, forme esperienziali che aderiscono profondamente alla natura umana.
Musica che narra la storia di popoli e culture diverse e che attraversa il tempo rappresentando le epoche che si susseguono.
Nessun palco o platea nella sala M3 del Teatro Massimo, per accoglierà i nuclei familiari ed i musicisti in una dimensione di parità e senza barriere e consentire la fruizione del concerto, in totale libertà di movimento ed interazione da parte di bambini-e e genitori.
4 Concerti la domenica mattina, per 4 ensemble di 4 stili musicali differenti: contemporaneo, jazz, tradizionale e classico.
Il Jazz con gli Occhi di un Bambino *LAB* di Francesca Romana Motzo
…aspettando la JAM session con la guest musician di quest’anno!
Percorso preparatorio per entrare in confidenza con le condotte sonoro-musicali basate sull’improvvisazione, mood principale della musica jazz.
(7-14-21-28 Settembre dalle ore 17 alle 18 – Via Falzarego 35, Cagliari)
Per questa VI edizione del progetto “Il Jazz con gli occhi di un bambino”, ideato e condotto dalla musicista e musicoterpeuta Francesca Romana Motzo ed in programma per il 42° Festival Jazz in Sardegna, nuova casa e nuove modalità di partecipazione!
Abbiamo deciso infatti di coinvolgere anche famiglie esterne al gruppo Contattosonoro di Musica Infanzia che da vita a questo progetto, perchè ogni anno in tanti ci chiedete di poter partecipare. Sarà una splendida occasione per vivere la musica come esperienza vitale e con una forte condivisione tra genitori e bambine-i, che avranno modo di vivere un piccolo percorso preparatorio per entrare in confidenza con le condotte sonoro-musicali basate sull‘improvvisazione, mood principale della musica jazz.
INFORMAZIONI
CHI
• n.8 posti disponibili per nuclei familiari composti da genitore + bambina-o cadauno, di un’età compresa tra 22 e 28 mesi.
QUANDO
• Il Lab si svolgerà durante i mercoledì pomeriggio di settembre (7.09 – 14.09 – 21.09 – 28.09), la durata di ogni incontro sarà di 1 ora, dalle 17 alle 18. La Jam invece, si terrà la mattina di sabato 1 ottobre 2022, all’interno della programmazione del Festival ed avrà ugualmente una durata di 1 ora circa.
DOVE
• Tutti gli incontri del Lab si terranno presso la sala E. D’Arborea del Polo Bibliotecario BIXInAU di Via Falzarego 35 a Cagliari. La Jam si terrà invece, in M3 del Teatro Massimo di Cagliari.
QUANTO
• La quota di partecipazione all’intero progetto è di € 80,00+commissioni (Lab+Jam).
Per maggiori informazioni inviare una email a contattosonoro@gmail.com
IL PROGETTO
Il Festival consolida legami già esistenti nel territorio e da quest’anno, definisce un nuovo comparto nella sua programmazione, dedicato alle neo-famiglia e dunque ai piccolissimi, che possa contenere una progettualità adesa alla fascia d’età coinvolta, coerente con i principi del festival ed assolutamente visionaria ed innovativa.
Il jazz con gli occhi di un bambino nasce nel 2016 dal confronto dinamico di Michele Palmas e Francesca Romana Motzo, desiderosi di avvicinare due mondi musicali apparentemente distanti, quello degli adulti e quello dell’infanzia, e volendo rendere la musica una reale esperienza di vita per tutt*, mettendo in campo estrema cura, professionalità e competenza nello sviluppo e realizzazione del progetto!
Il progetto si avvale di un’esperienza pluriennale, entrando in forte connessione con il percorso di crescita del bambino, includendo la figura del genitore e vedendo la musica come un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione. Nella fascia d’età zerotre si sperimenta la libertà espressiva legata al suono ed al movimento, attraverso un percorso dove vengono attivate e sviluppate la capacità esplorativa, il dialogo sonoro e la personale creatività, in modo tale da acquisire una competenza sull’improvvisazione, derivata da un forte vissuto condiviso.
Un percorso dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quelle di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore.
Cosa accadrebbe se una libera improvvisazione ne incontrasse una “convenzionalmente” più strutturata, come per esempio quella di un musicista jazz?Questa è la domanda che ci poniamo ogni anno e per la quale cerchiamo una risposta, realizzando incontri musicali di rara bellezza, tra il gruppo partecipante e la guest musician che ad ogni edizione cambia, generando il meraviglioso viaggio di questo progetto.
Nulla viene “trasformato” per essere a misura di bambin*; si mantiene solo la cura che richiede l’organizzare un’esperienza che contenga elementi così sensibili e perchè possa emergere ed essere vissuto, l’incontro… tra due differenti poetiche. Una gruppale, a volte primordiale, libera nella sua espressione e che include ogni singola unicità, nei tempi, nei modi, in un agire connesso per canali che solo all’inizio della vita brillano di luce propria. L’altra, strutturata, potente, decisa, vibrante, di un o una musicista che ha compiuto un lungo viaggio, definendo la propria identità sonoro-musicale, per le mille scelte compiute, per la ricchezza degli infiniti dialoghi instaurati e che sicuramente, contiene ancora uno spazio possibile dove un tale incontro possa avere vita.
Siamo giunti alla quinta edizione dell’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, progetto ideato e condotto dalla musico-terapeuta di contattosonoroFrancesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna e European Jazz Expo.
Quando la musica diventa esperienza di vita!
Un’idea, un progetto, un incontro dei sensi che nasce da una propedeutica musicale capace di includere l’inizio della vita, fin dalla gravidanza, nel pieno rispetto dell’espressività sonora possibile per ogni fascia d’età.
Il progetto si avvale di un’esperienza pluriennale, dove la propedeutica musicale dialoga profondamente con il percorso di crescita del bambino, include la figura del genitore e vede la Musica come un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione.
contattosonoro consolida un percorso che, nei primi tre anni di vita del bambino, struttura una didattica musicale mirata e specifica per queste tenere fasce d’età, dove la relazione genitore-figlio si immerge in un’esperienza non-verbale pressoché totale, affinché l’espressività sonora dell’adulto e del neonato/bambino, entrino in comunicazione profonda.
Nella fascia d’età zerotresi sperimenta la libertà espressiva legata al suono ed al movimento, attraverso un percorso dove vengono attivate e sviluppate la capacità esplorativa, il dialogo sonoro e la personale creatività, in modo tale da acquisire una competenza sull’improvvisazione, derivata da un forte vissuto condiviso.
Un percorso dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quelle di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore.
Sicuramente, ad ogni edizione, si ha la possibilità di svelare un elemento nuovo di quella che fu inizialmente una felice intuizione motivata dal valore restituito, all’espressività possibile nella prima infanzia.
Il resoconto della V edizione del progetto
Secondo Francesca Romana Motzo “L’osare di questo progetto risiede nella possibilità di un atto performativo generato dalla qualità di presenza di tutt* i partecipanti. Nulla viene trasformato per essere a misura di bambin*; si mantiene solo la cura che richiede l’organizzare un’esperienza che contenga elementi così sensibili e, perché possa emergere ed essere vissuto, l’incontro tra due differenti poetiche.
Una gruppale, a volte primordiale, libera nella sua espressione e che include ogni singola unicità, nei tempi, nei modi, in un agire connesso per canali che solo all’inizio della vita brillano di luce propria.
L’altra, strutturata, potente, decisa, vibrante, di un o una musicista che ha compiuto un lungo viaggio, definendo la propria identità sonoro-musicale, per le mille scelte compiute, per la ricchezza degli infiniti dialoghi instaurati e che sicuramente, contiene ancora uno spazio possibile dove un tale incontro possa avere vita.
L’immagine è sempre quella della danza… Di un corpo vibrante che ne attira un altro ed un altro ancora, fino a rientrare tutt* nella medesima pulsazione, ognun* a proprio modo. E quest’anno, di danza, in parte, si è proprio trattato.
Questa è stata la risposta più istintiva che quasi tutt* i bambin* hanno dato alla Voce di Mario Incudine. Una loro prima volta nell’ascolto di uno strumento così intenso e portato con così tanta memoria storica. Ascoltare, il primo impatto. Osservare, come se fosse l’unico modo per assorbire con ogni cellula del corpo. E poi danzare, per risuonare insieme. E solo dopo, trovare ognuno la propria risposta sonora, a quel canto cosi coinvolgente.
Questa 5° edizione del “Jazz con gli occhi di un bambino” ha visto come protagonisti il gruppo Jazzy Bimbi Lab -genitori, bambine e bambini della classe 12/24 mesi provenienti dalcorso Musica Infanzia aa 2020/21, ideato da contattosonoro e convenzionato con il Conservatorio di Musica P.Da Palestrina di Cagliari.
I partecipanti insieme alla guest musician di quest’anno, Mario Incudine, si sono ritrovati per l’evento del 41° Festival Jazz in Sardegna 2021, sabato 16 ottobre alle ore 10:30, presso la sala Teatro del Polo Bibliotecario BIXInAU, polo che ospita il corso annuale di Musica Infanzia grazie alla Biblioteca delle Arti e dei Mestieri del Teatro del Sale.
L’esperienza sonoro-musicale, che ha accolto la jam session tra il musicista ospite di quest’anno ed il gruppo partecipante, è stata condotta dalla musicista – musico-terapeuta Francesca Romana Motzo.
Un dialogo sonoro-musicale che vuole avere l’ambizione di un incontro e di uno scambio profondo tra un musicista jazz e un gruppo di piccole improvvisatrici ed improvvisatori insieme ai loro genitori, che arricchisca entrambe le parti e, soprattutto, consolidi la motivazione principale: la musica non solo come un percorso di acquisizione di competenze, ma come fondamentale esperienza di vita.“
Jazz in Sardegna riparte da Cagliari con l’edizione forse più difficile
e per questo tra le più significative
“Ce l’abbiamo fatta. Nonostante le gravi difficoltà incontrate, derivanti in buona parte dall’emergenza Covid 19, ma anche dalle tante, troppe, inadeguatezze di chi avrebbe dovuto attutirne gli effetti devastanti…”.
È l’inizio del racconto del 41^ Jazz in Sardegna affidato all’editoriale della Jazzine a firma del direttore artistico Massimo Palmas che sottolineava la grande soddisfazione per una ripartenza che a poche settimane dall’inizio del festival, appariva ancora appesa al filo dell’incertezza. Mai prima d’ora infatti si era verificata una situazione tale da non poter pubblicizzare il programma e aprire le vendite dei biglietti fino a due settimane prima di un evento di questa portata.
Il rischio è stato davvero grande, ma ciò che ci ha spinto ad andare avanti è stata la consapevolezza di poter contare sul sostegno incondizionato di un pubblico competente e appassionato, che ha acquistato gli abbonamenti a busta chiusa, sapendo che anche questa volta non avremmo tradito la sua fiducia consentendoci di conseguire risultati impensabili alla vigilia: una media di 750 presenze giornaliere nelle quattro giornate, oltre 300 abbonamenti e tanti appassionati che hanno assistito agli oltre 20 concerti tra il Teatro Lirico di Cagliari, l’Auditorium del Conservatorio ed il T-Hotel.
Un grande pubblico che è stato a sua volta ricambiato con un cartellone di eccezionale livello artistico che ha fatto rivivere i fasti delle indimenticabili edizioni degli anni ’80. Sono questi gli elementi che hanno reso possibile superare con successo le prove più difficili, ivi compresa quella derivante dall’essere stato il primo in Italia a confrontarsi con le inedite problematiche connesse alla repentina riapertura dei teatri al 100% della capienza.
Quella del 2021 è stata tra le edizioni con il più alto focus su sinergie virtuose, come quella con il Teatro Lirico per la co-produzione originale Mimì: da sud a sud sulle tracce di Domenico Modugno, che ha aperto il festival giovedì 14 ottobre 2021.
Le collaborazioni si susseguono e così viene allestita all’aeroporto di Cagliari-Elmas la mostra fotografica “Jazz in Sardegna Legends & Isio Saba”, visitabile nell’area partenze fino a fine ottobre grazie alla collaborazione con Sogaer.
Che dire dell’apporto dell’istituto Accion Cultural Espanola, che ha favorito l’allestimento del panel “Spagna Ospite d’Onore” curato da Massimo Di Stefano con i concerti dei grandi Chano Dominguez e Antonio Lizana con il loro Cuarteto Flamenco, di Jorge Pardo, Carles Benavent e Tino Di Geraldo, di Maria Toro e di Moises Sanchez.
Non solo nuove collaborazioni, in questa edizione infatti non sono mancate quelle che hanno caratterizzato Jazz in Sardegna negli ultimi 20 anni: il panel S’Ard Music Festivalha saputo ancora una volta integrare, nella variegata programmazione dell’EJE, alcune tra le migliori nuove proposte made in Sardinia firmate S’Ard Music.
Sinergie che portano non solo i propri frutti sul palcoscenico, ma che si propongono anche di seminare, costruire reti, formare il pubblico e rilanciare l’offerta della musica jazz. È il caso del progetto ImparoMusica, lanciato da Jazz in Sardegna per conto di Jazz Italian Platform, con la partecipazione del maestro Giovanni Bietti e della startup Billalo, oltre al ruolo fondamentale di Jazz in Sardegna e gli altri festival riuniti in JIP.
La formazione del pubblico è una tematica cara che abbraccia diverse iniziative, come il progetto “Il jazz con gli occhi di un bambino” giunto alla quinta edizione. L’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi è ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna.
EJE 2021 è stato anche il momento per richiamare l’attenzione sul fondamentale ruolo delle big band e della circuitazione internazionale all’interno dei jazz clubper sostenere il movimento: sono stati 30 i direttori di festival e jazz club europei a partecipare al festival e sottoscrivere l’accordo Euro Jazz Club Conference, un impegno per il sostegno delle big band e del jazz a 360° in tutta Europa.
Un Festival che nelle sue operazioni organizzative, di comunicazione e di vitalità si è svolto largamente al T Hotel, ospitando gli artisti, gli uffici produzione, le conferenze e gli incontri, i momenti conviviali e gli appuntamenti mediatici.
Infine, la mobilità, sostenibile grazie all’apporto della partnership con Playcar che ha consentito gli spostamenti di operatori, artisti e pubblico durante la 4 giorni dello European Jazz Expo 2021.
Entriamo nel vivo del festival con la terza giornata dell’Eje Expo. Dopo la presentazione della piattaformaIMPAROMUSICA al T-Hotel di Cagliari e il concerto del progetto “Il jazz con gli occhi di un bambino” di Francesca Romana Motzo, i ritmi latini e i cori dello spettacolo di Walter Paiola Big Bang Band con il suo “Califano Latino” hanno aperto la serata dei live shows all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari.
Il María Toro Quartet, promosso dall’associazione Acción Cultural Española (AC/E), ha portato sul palco i suoni della sua terra d’origine con un concerto che ha abbracciato il folklore, il flamenco e il jazz nei brani del suo ultimo disco “Fumé“.
Con l’Avishai Cohen Trio ed il suo concerto ricco di improvvisazioni caratteristiche di questo straordinario musicista, termina il day 3 del festival.
Appuntamento questa mattina alle 11:00 all’Auditorium, con i musicisti protagonista della quarta e ultima giornata dell’Eje21.
L’evento è stato spostato alla biblioteca di via Falzarego
Formazione del pubblico
IL JAZZ CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO di Francesca Romana Motzo
Siamo giunti alla quinta edizione dell’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, progetto ideato e condotto dalla musicoterapeuta di contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ard Music e collaborazione con Jazz in Sardegna.
Quando la musica diventa esperienza di vita!
Un’idea, un progetto, un incontro dei sensi che nasce da una propedeutica musicale capace di includere l’inizio della vita, fin dalla gravidanza, nel pieno rispetto dell’espressività sonora possibile per ogni fascia d’età.
Il progetto si avvale di un’esperienza pluriennale, condotta all’interno di un ambito istituzionale, dove la propedeutica musicale dialoga profondamente con il percorso di crescita del bambino, include la figura del genitore e vede la Musica come un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione.
contattosonoro consolida un percorso che, nei primi tre anni di vita del bambino, struttura una didattica musicale mirata e specifica per queste tenere fasce d’età, dove la relazione genitore-figlio si immerge in un’esperienza non-verbale pressochè totale, affinchè l’espressività sonora dell’adulto e del neonato/bambino, entrino in comunicazione profonda.
Nella fascia d’età zero tre anni si sperimenta la libertà espressiva legata al suono ed al movimento, attraverso un percorso dove vengono attivate e sviluppate la capacità esplorativa, il dialogo sonoro e la personale creatività, in modo tale da acquisire una competenza sull’improvvisazione, derivata da un forte vissuto condiviso.
Un percorso dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quella di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e quella di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore.
Cosa accade se una libera improvvisazione incontra un’esperienza “convenzionalmente” più strutturata, come per esempio quella di un musicista jazz? è la domanda che si sono posti in questi ultimi quattro anni gli organizzatori di contattosonoro e S’Ardmusic cercando coraggiosamente una risposta nel debutto e nello sviluppo di questo progetto. Quest’anno desideriamo consolidare la nostra visione, migliorando ogni elemento compositivo e rendendo l’esperienza un reale inizio verso un “Mondo Musica” inclusivo e non selettivo, che possa dialogare quindi anche con l’inizio di una vita.