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Il Jazz con gli occhi di un Bambino *LAB* di Francesca Romana Motzo

Il Jazz con gli Occhi di un Bambino *LAB* di Francesca Romana Motzo
…aspettando la JAM session con la guest musician di quest’anno!

Percorso preparatorio per entrare in confidenza con le condotte sonoro-musicali basate sull’improvvisazione, mood principale della musica jazz.

(7-14-21-28 Settembre dalle ore 17 alle 18 – Via Falzarego 35, Cagliari)

Per questa VI edizione del progetto “Il Jazz con gli occhi di un bambino”, ideato e condotto dalla musicista e musicoterpeuta Francesca Romana Motzo ed in programma per il 42° Festival Jazz in Sardegna, nuova casa e nuove modalità di partecipazione!

Abbiamo deciso infatti di coinvolgere anche famiglie esterne al gruppo Contattosonoro di Musica Infanzia che da vita a questo progetto, perchè ogni anno in tanti ci chiedete di poter partecipare. Sarà una splendida occasione per vivere la musica come esperienza vitale e con una forte condivisione tra genitori e bambine-i, che avranno modo di vivere un piccolo percorso preparatorio per entrare in confidenza con le condotte sonoro-musicali basate sull‘improvvisazione, mood principale della musica jazz.

INFORMAZIONI

CHI

n.8 posti disponibili per nuclei familiari composti da genitore + bambina-o cadauno, di un’età compresa tra 22 e 28 mesi.

QUANDO

• Il Lab si svolgerà durante i mercoledì pomeriggio di settembre (7.09 – 14.09 – 21.09 – 28.09), la durata di ogni incontro sarà di 1 ora, dalle 17 alle 18. La Jam invece, si terrà la mattina di sabato 1 ottobre 2022, all’interno della programmazione del Festival ed avrà ugualmente una durata di 1 ora circa.

DOVE

• Tutti gli incontri del Lab si terranno presso la sala E. D’Arborea del Polo Bibliotecario BIXInAU di Via Falzarego 35 a Cagliari. La Jam si terrà invece, in M3 del Teatro Massimo di Cagliari.

QUANTO

• La quota di partecipazione all’intero progetto è di € 80,00+commissioni (Lab+Jam).

Per maggiori informazioni inviare una email a contattosonoro@gmail.com

IL PROGETTO

Il Festival consolida legami già esistenti nel territorio e da quest’anno, definisce un nuovo comparto nella sua programmazione, dedicato alle neo-famiglia e dunque ai piccolissimi, che possa contenere una progettualità adesa alla fascia d’età coinvolta, coerente con i principi del festival ed assolutamente visionaria ed innovativa.

Il jazz con gli occhi di un bambino nasce nel 2016 dal confronto dinamico di Michele Palmas e Francesca Romana Motzo, desiderosi di avvicinare due mondi musicali apparentemente distanti, quello degli adulti e quello dell’infanzia, e volendo rendere la musica una reale esperienza di vita per tutt*, mettendo in campo estrema cura, professionalità e competenza nello sviluppo e realizzazione del progetto!

Il progetto si avvale di un’esperienza pluriennale, entrando in forte connessione con il percorso di crescita del bambino, includendo la figura del genitore e vedendo la musica come un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione. Nella fascia d’età zerotre si sperimenta la libertà espressiva legata al suono ed al movimento, attraverso un percorso dove vengono attivate e sviluppate la capacità esplorativa, il dialogo sonoro e la personale creatività, in modo tale da acquisire una competenza sull’improvvisazione, derivata da un forte vissuto condiviso.

Un percorso dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quelle di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore.

Cosa accadrebbe se una libera improvvisazione ne incontrasse una “convenzionalmente” più strutturata, come per esempio quella di un musicista jazz?Questa è la domanda che ci poniamo ogni anno e per la quale cerchiamo una risposta, realizzando incontri musicali di rara bellezza, tra il gruppo partecipante e la guest musician che ad ogni edizione cambia, generando il meraviglioso viaggio di questo progetto.

Nulla viene “trasformato” per essere a misura di bambin*; si mantiene solo la cura che richiede l’organizzare un’esperienza che contenga elementi così sensibili e perchè possa emergere ed essere vissuto, l’incontro… tra due differenti poetiche. Una gruppale, a volte primordiale, libera nella sua espressione e che include ogni singola unicità, nei tempi, nei modi, in un agire connesso per canali che solo all’inizio della vita brillano di luce propria. L’altra, strutturata, potente, decisa, vibrante, di un o una musicista che ha compiuto un lungo viaggio, definendo la propria identità sonoro-musicale, per le mille scelte compiute, per la ricchezza degli infiniti dialoghi instaurati e che sicuramente, contiene ancora uno spazio possibile dove un tale incontro possa avere vita.

The event is finished.